Uno scultore che non scolpisce
''Un’oasi d’orrore in un deserto di noia''. Charles Baudelaire lo stesso Clapis radiografato ai raggi-x dentro una sua opera Federico Calpis ama l'impossibile: uscire fuori dalle righe: proiettare sulla tela la sua massa corporea, così nascono le 'sculture' Addolorata concezione e Connection (realizzate sul raggi-x del suo corpo). Così l'artista è letteralmente dentro l'opera in scala ridotta: si realizza il sogno tardo (anzi tardissimo) novecentesco, risalente al '99, di Carmelo Bene: 'non bisogna realizzare dei capolavori, ma essere capolavori'.[per chi non lo conoscesse rimando a questa sua divertentissima intervista al Maurizio Costanzo show] addolorata concezione Non so se Clapis abbia pensato a Carmelo Bene. La differenza tra i due è però fondamentale: Clapis vive in un'epoca in cui deve autoprodursi e destreggiarsi tra l'ascesa e la caduta di uno o l'altro social (lo spiega bene nell' intervis