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Visualizzazione dei post da febbraio, 2014

Ascoltare De Andrè in treno

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Come ascoltai De Andrè sul treno quella volta non lo ascolto più. Il treno fu come un isola felice rispetto a tutti i problemi. Facendosi trasportare dalla Cattiva strada - chi l'ha ascoltata lo sa- non si rimane indifferenti alla bellezza di poter leggere tutti i simboli e risolvere poco a poco le allegorie che De Andrè vi ha messo. Un viaggio incomprensibile - proprio come un lungo viaggio sul treno-, un unico protagonista, tante scene: un pilota, un alcolizzato, una "regina". In nome di una sorta di maledettismo il protagonista - ignoto - fa azioni cattive ai danni di ognuno dei personaggi che incontra. Ma la verità si rivela opposta: il protagonista ha compiuto a conti fatti solo azioni buone, in nome dell'antimilitarismo, della libertà di gestire il proprio corpo e il proprio tempo. Come poi avviene spesso in De Andrè il giudizio finale spetta a Dio, inconoscibile, e inconoscibile rimane quindi il suo verdetto, che l'uomo non può mai pronunciare vers