Cento poesie d'amore a Ladyhawke, Michele Mari: un'autenticità non solo letteraria
Amore vero quello di Michele Mari per 'Ladyhawke': perchè si sente in queste pagine: chissà chi è/ è stata Ladyhawke per Mari... che valore aveva il poeta? Un'amica, una conoscente, un'amante, o una donna intravista sull'autobus, o solo un'invenzione letteraria? Allo stesso modi chi era Silvia per Leopardi? chi fu Lesbia per Catullo? Donne immaginarie, invenzioni letterarie, la moglie irraggiungibile di un tribuno? Nel caso di Michele Mari sono persuaso dell'autobiografismo di queste poesie...perché sono poesie vissute, e l'amore non mente, neppure su carta. Fin qui potrebbe anche trattarsi dei Baci Perugina, che pure non mentono nella loro ingenuità. Ma il libro è elevatissimo, tortuoso, semplice e profondo allo stesso tempo, genuino, ma anche molto colto ed erudito: qualità queste ultime che nascondono sicuramente un sorrisetto accademico: Mari sa di essersi inserito perfettamente nella tradizione: dalla poesia d'amore del mondo latino a quella d